Comacchio a teatro 2025



Stagione teatrale del Comune di Comacchio


Presso la Sala Polivalente di Palazzo Bellini andrà in scena la rassegna 2025 "COMACCHIO A TEATRO", in rete con I Teatri del Delta e la direzione artistica di Massimiliano Venturi.

Una stagione teatrale di eccellenza che ogni anno si rinnova e arricchisce, portando a Comacchio un calendario di alto livello.
 

Venerdì 10 gennaio 25  - Compagnia Corrado Abbati  "Sul bel Danubio blu"

Sabato 1 febbraio 25 - Chiara Francini "Forte e Chiara"

Domenica 9 febbraio 25 - Claudio Casadio / Accademia Perduta "L'Oreste -  Quando i morti uccidono i vivi"

Venerdì 21 febbraio 25 -  Vito "L'altezza delle lasagne" Monologo di sopravvivenza gastronomica

Domenica 9 marzo 25 - Alessandro Benvenuti  "Pillole di me"

Sabato 22 marzo 25 - Teatro stabile d'Abruzzo "Bastarde senza gloria - Una per tutte"

Sabato 5 aprile 25 - Stivalaccio Teatro – Teatro stabile del Veneto "Don Chisciotte - Tragicommedia dell’arte"

 

 

Abbonamenti e Prevendita:
Campagna abbonamenti dal 19 novembre 2024 al 7 gennaio 2025 (prelazione vecchi abbonati sino al 3 dicembre 2024)
Biglietteria aperta a Palazzo Bellini:
Martedí dalle 15 alle 18
Sabato dalle 10 alle 13
Biglietti in vendita online a partire dal 12 dicembre 2024 sul circuito Vivaticket

Dove

Comacchio - Sala Polivalente San Pietro, Via Agatopisto, 5

Quando

Dal 10 gennaio al 5 aprile 2025

Orari    21.00

Tariffe

Biglietteria
INTERI 15 €
RAGAZZI fino ai 18 anni 10 €

ABBONAMENTO 7 SPETTACOLI
INTERI 82 €
RIDOTTI  78 € (over 65 e convenzioni*)
RAGAZZI fino ai 18 anni 50 €

Infoline 3891551656 e 3490807587
Mail: info@comacchioateatro.it
 

Programma

 

Venerdì 10 Gennaio 2025

La Compagnia Corrado Abbati presenta: SUL BEL DANUBIO BLU

 

Musiche di Johann Strauss

Drammaturgia e regia di Corrado Abbati

 

Poco più di 150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un'intera epoca: Sul bel Danubio blu.

Più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova, generazione dopo generazione: chi non lo conosce? Chi non lo canticchia?

Un'espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa. Ecco dunque uno spettacolo pieno di gioia e di buon umore, caratteristiche tipiche di una delle più importanti espressioni di quell’epoca: l’operetta!

Una rivista dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici uniscono e fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo, all’opera.

Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima.

 

Sabato 1 Febbraio 2025

Chiara Francini presenta:  FORTE E CHIARA

 

Uno spettacolo di e con Chiara Francini

Musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri

Regia di Alessandro Federico

 

Effervescente ed eclettica attrice, ma anche scrittrice e già co-conduttrice di Sanremo 2023 al fianco di Amadeus, Chiara Francini ritorna a teatro con uno show che unisce comicità e intrattenimento, tra citazioni, remake, gag e sapiente umorismo, in un gioco di contrasti eleganti.

Un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario in cui l’attrice ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri: l’infanzia di paese, i nonni con cui è cresciuta, la famiglia matriarcale, l’adolescenza, il percorso di ragazza di provincia sano e caparbio, il desiderio odierno combattuto e vivissimo di voler diventare mamma e la fierezza dell’essere ora e sempre una diversa, una strana, una fuoriposto, un’inadeguata, una parvenue.

Con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, la protagonista si racconta attraverso la musica, tra vicende personali e pubbliche, dicendo sempre la verità, senza far sconti a nessuno, in primis a sé stessa.

 

Domenica 9 febbraio 2025

Claudio Casadio / Accademia Perduta presentano: L'ORESTE, QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI

 

Uno spettacolo di Francesco Niccolini

Illustrazioni di Andrea Bruno

Regia: Giuseppe Marini

 

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore.

Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso, ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata e parla sempre.

Lo spettacolo è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come a volte sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.

Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, prende vita in scena una interazione continua tra teatro e fumetto animato, dove i sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che rendono realizzabile un impossibile viaggio tra Imola e la Luna, attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.

 

Venerdì 21 Febbraio 2025

 

Vito presenta: L'ALTEZZA DELLE LASAGNE Monologo di sopravvivenza gastronomica

 

Uno spettacolo di Francesco Freyrie e Andrea Zalone

assistenza drammaturgica e regia Daniele Sala

 

Perché è scomparsa la rucola e siamo invasi dall’avocado?

Chi ha deciso che non serve più la mezzaluna?

Cosa ha trasformato il semplice gesto di nutrirsi in una nuova religione?

Da quando l’uomo ha smesso di fare da mangiare e si è trasformato in Chef?

Vito torna in teatro con il nuovo esilarante monologo il cui fil rouge è il mondo della cucina con tutte le sue mistificazioni, ossessioni e derive. Con la comicità che lo contraddistingue, l’attore prende di mira tutte le manie e gli eccessi che oggi connotano l’argomento, dalla scelta delle materie prime ai ristoranti, passando per le allergie, intolleranze, diete e mode alimentari.

Uno spettacolo “politicamente scorretto” in cui chiunque si sentirà “preso in mezzo” e in qualche modo coinvolto!

“Non offendo e non giudico nessuno” dichiara Vito “ma siamo talmente ossessionati da ciò che mangiamo o che vorremmo mangiare, che siamo diventati grotteschi”.

La morale? Resta sempre la stessa: cucinare con amore, per chi si ama (compresi se stessi), amando l’ambiente che ci circonda, senza sprechi né eccessi.

 

Domenica 9 Marzo 25

Alessandro Benvenuti presenta: PILLOLE DI ME

 

Uno spettacolo di e con Alessandro Benvenuti

 

L'autore e attore toscano arriva a Comacchio con il racconto dei suoi primi cinquant'anni di carriera: “Pillole di me, ossia un po’ di robe comiche, un po’ recitate, un po’ lette, per raccontare a quelle orecchie che vorranno ascoltarmi, il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una comicità condensata in pillole salvifiche che proteggono il cervello e la sua cugina Anima, dal brutto che l’esistenza ogni giorno ci propone con sadico entusiasmo, senza che nessuno le abbia minimamente chiesto niente.

Avrei potuto scrivere “cavalli di battaglia”. Molti colleghi, arrivando a proporre un recital di monologhi fra i più apprezzati della loro carriera, usano quella forma lì per spiegare che cosa andrà a vedere lo spettatore. Diciamo che di questi tempi però di ‘battaglie’ ce ne sono anche troppe nel mondo che alimentano stupide, feroci, quanto inutili guerre. Così ho optato per un titolo dal sapore un po’ medicamentoso: “Pillole di me”, appunto. Niente di chimico, pastiglie fatte di erbe vispe e naturali cresciute negli orti di casa mia. Spero che almeno per una sera diano a chi vorrà inghiottirle un po’ di ascetico sollievo”.

 

Sabato 22 Marzo 25

Il Teatro stabile d'Abruzzo presenta: BASTARDE SENZA GLORIA - UNA PER TUTTE

 

Uno spettacolo di Gianni Quinto

Con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Eugenia Bardanzellu, Elisabetta Mandalari, Giulia Perini.

Adattamento e regia di Siddhartha Prestinari

 

Un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede sette donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda.

A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori.

Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere.

E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.

 

Sabato 5 Aprile 25

Stivalaccio Teatro – Teatro stabile del Veneto presenta:  DON CHISCIOTTE - TRAGICOMMEDIA DELL'ARTE

 

soggetto originale Marco Zoppello

dialoghi Carlo Boso e Marco Zoppello

interpretazione e Regia Michele Mori e Marco Zoppello

 

Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il XVI e XVII secolo.

Sono vivi per miracolo: salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza, ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore.

E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes.

Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… e di salvare il teatro!

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